Quantcast
Channel: Notizie italiane in tempo reale! » occasione
Viewing all articles
Browse latest Browse all 50

Filippo Smaldone, una vita tra i sordomuti

$
0
0

Don Filippo Smaldone, sacerdote diocesano napoletano, nacque a Napoli il 27 luglio del 1848. Quando aveva dodici anni, la monarchia borbonica, alla quale la sua famiglia era legata, conobbe il suo rovesciamento politico, e la Chiesa, con la conquista di Garibaldi, conobbe momenti drammatici con l’esilio del suo Cardinale Arcivescovo Sisto Riario Sforza. Fu in quella fase di crisi politica, istituzionale e sociale che Filippo prese la decisione di diventare sacerdote e di legarsi per sempre al servizio della Chiesa, che vedeva osteggiata e perseguitata. Forse nel suo animo grande e sensibile iniziava quella vocazione che lo avrebbe distinto per tutta la vita: la cura dei poveri sordomuti; è conservato un suo quaderno manoscritto intitolato Piccolo Catechismo per sordomuti del maestro don Filippo Smaldone. La strada per intraprendere il cammino verso il sacerdozio fu l’incontro con l’arcivescovo di Rossano Calabro, monsignore Pietro Cilento, sua eccellenza avviò le pratiche a Roma per l’incardinazione dello Smaldone nella sua Diocesi. Filippo Smaldone divenne sacerdote il 23 settembre del 1871, quindi lavorò per circa quindici anni a Napoli, con il permesso dell’Arcivescovo di Rossano, tra le cappelle seròtine del Borgo Loreto, tra i sordomuti e gli ammalati in genere. Soltanto per la tenacia di don Filippo continuò a Napoli il discorso sull’educazione e l’istruzione del sordomuto: egli fu prescelto per rappresentare la direzione della Casa dei Sordomuti di Napoli e quelle di Casoria e di Molfetta al Congresso Internazionale degli educatori dei sordomuti, tenutosi a Milano nel settembre del 1880. La sua carità raggiunse l’acme della generosità e dell’eroismo in occasione di una spaventosa pestilenza a Napoli, dalla quale restò anche lui colpito e portato in fin di vita, dalla quale fu guarito dalla Madonna di Pompei, che divenne la sua devozione prediletta per tutta la vita. La cura pastorale privilegiata di don Filippo Smaldone erano i poveri sordomuti: giunse al punto di voler allargare il suo campo d’azione partendo missionario per l’estero. Ma il suo confessore, don Biagio Giustiniani, gli fece conoscere ed amare che la sua “missione” era tra i sordomuti di Napoli; da allora don Filippo si diede interamente a questa specifica missione. Lasciò la casa paterna e il 29 gennaio 1876 – festa di San Francesco di Sales – si stabilì con un gruppo di amici sacerdoti e laici a Santa Maria dei Monti ai Ponti Rossi, progettando di realizzare una istituzione stabile per la cura, l’assistenza umana e cristiana e l’istruzione dei sordomuti. Il 25 marzo 1885 partì per Lecce per aprire un istituto per sordomuti. Condusse con sé alcune suore, tre giovani donne che sarebbero diventate suor Emerenziana, suor Natalia e suor Rosaria, che formarono il primo nucleo della futura Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori, fondata ufficialmente da don Filippo il 25 maggio 1885. Nel 1902 don Filippo acquistò nel centro storico di Lecce l’ex monastero delle Carmelitane Scalze e ne fece la sede definitiva della Congregazione, divenuta poi la Casa Madre. Ormai il carisma donato da Dio a don Filippo Smaldone da Napoli si era diffuso in Puglia, privilegiando il Mezzogiorno Italiano, proprio a causa della povertà di molta gente e delle condizioni di abbandono dei sordomuti. Nel 1908 istituì a Lecce l’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento e fondò l’Associazione della Lega Eucaristica dei Sacerdoti Adoratori e delle Dame Adoratrici, fu Superiore della Congregazione dei Missionari di San Francesco di Sales, fu decorato della Croce Pro Ecclesia et Pontifice e molto altro. Per circa un quarantennio egli fu sempre sulla breccia senza tirarsi mai indietro, prodigandosi in tutti i modi per sostenere materialmente ed educare spiritualmente i suoi cari sordomuti.
Morì a Lecce il 4 giugno 1923 e la sua festa ricorre il 4 giugno. E’ stato beatificato da Giovanni Paolo II il 12 maggio 1996; in questa occasione papa Giovanni Paolo, definendo don Filippo Smaldone “perla del Clero meridionale”, diceva: “Questo grande testimone della carità intuì di dover adempiere la propria missione nel Mezzogiorno d’Italia, rivolgendosi in modo particolare alla cura ed alla educazione dei non udenti per inserirli attivamente nella società”. È stato canonizzato da Benedetto XVI il 15 ottobre 2006; in questa occasione papa Benedetto diceva: “Nei sordomuti San Filippo Smaldone vedeva riflessa l’immagine di Gesù, ed era solito ripetere che, come ci si prostra davanti al Santissimo Sacramento, così bisogna inginocchiarsi dinanzi ad un sordomuto”.

tovato su: Il Denaro

Clicca qui per leggere l’articolo completo

Notizie del italia, economia, notizie italia

Quotidiani

Il Denaro, Il Fatto Quotidiano, Libero Quotidiano


Viewing all articles
Browse latest Browse all 50

Trending Articles



<script src="https://jsc.adskeeper.com/r/s/rssing.com.1596347.js" async> </script>